Aiutiamo i bambini e le famiglie di Domè ad avere un futuro migliore
C.A.R.A. Africa è un’associazione di volontariato che cura progetti medico-sanitari e di sostegno per le scuole e la comunità nel villaggio di Domè in Benin.
Siamo 4 donne con passioni, lavori e vite differenti ma ci accumunano l’amore per l’Africa e lo stesso obiettivo: accendere un sorriso di speranza. Nel 2018 abbiamo creato C.A.R.A. Africa per permettere ai bambini e alle loro famiglie di mettere le basi per una prospettiva di vita migliore, garantendo il più possibile una crescita sana e serena.
CI PRESENTIAMO
Caterina Fossati
“Ho ereditato l’amore per l’Africa da mio nonno che ha passato molta parte della sua vita in questo paese che è ormai nel mio cuore.”
Sono Caterina, sono nata a Monza e dopo il diploma all’istituto d’Arte ho lavorato nell’azienda di famiglia occupandomi di acquisti e commerciale e acquisendo dunque buone capacità organizzative che ho diretto ad attività commerciali anche da singola imprenditrice.
Amo viaggiare soprattutto in mondi nuovi, amo il sole, il caldo (forse perché sono nata in un freddo giorno di dicembre?) e da quando ho conosciuto l’Africa amo anche i suoi colori, la sua gente e la sua natura.
Sono sposata ma non ho avuto figli e forse è anche questo che mi ha spinta a mettere a disposizione le mie competenze per una terra dove soprattutto donne e bambini vivono in condizioni oggi non accettabili.
Caterina Fossati
“Ho ereditato l’amore per l’Africa da mio nonno che ha passato molta parte della sua vita in questo paese che è ormai nel mio cuore.”
Sono Caterina, sono nata a Monza e dopo il diploma all’istituto d’Arte ho lavorato nell’azienda di famiglia occupandomi di acquisti e commerciale e acquisendo dunque buone capacità organizzative che ho diretto ad attività commerciali anche da singola imprenditrice.
Amo viaggiare soprattutto in mondi nuovi, amo il sole, il caldo (forse perché sono nata in un freddo giorno di dicembre?) e da quando ho conosciuto l’Africa amo anche i suoi colori, la sua gente e la sua natura.
Sono sposata ma non ho avuto figli e forse è anche questo che mi ha spinta a mettere a disposizione le mie competenze per una terra dove soprattutto donne e bambini vivono in condizioni oggi non accettabili.
Alice Nova
"Aude aliquid dignum"
Osa qualcosa di degno
Ciao! Sono Alice, sono una Psicologa e Psicoterapeuta in formazione.
A 20 anni sono partita per la prima volta per l’Africa come volontaria nell’ospedale Saint Jean de Dieu di Tanguièta, in Benin.
Da quel momento non ho più abbandonato il volontariato di cooperazione internazionale e ho collaborato con diverse associazioni impegnate in progetti medico-sanitari e di sostegno alle comunità in paesi a diverso livello di sviluppo, fino a fondare CARA insieme alle mie meravigliose compagne di avventure.
Da sempre sento molto vicini a me i valori dell’attenzione e della gratuità: in un mondo che spesso ti chiede di fare tutto per ottenere qualcosa, ritagliarsi spazio nella propria vita per donare del tempo a progetti di sostegno e di supporto è ciò che di più umano esista ed è ciò per cui vale la pena andare controcorrente.
Alice Nova
"Aude aliquid dignum"
Osa qualcosa di degno
Ciao! Sono Alice, sono una Psicologa e Psicoterapeuta in formazione.
A 20 anni sono partita per la prima volta per l’Africa come volontaria nell’ospedale Saint Jean de Dieu di Tanguièta, in Benin.
Da quel momento non ho più abbandonato il volontariato di cooperazione internazionale e ho collaborato con diverse associazioni impegnate in progetti medico-sanitari e di sostegno alle comunità in paesi a diverso livello di sviluppo, fino a fondare CARA insieme alle mie meravigliose compagne di avventure.
Da sempre sento molto vicini a me i valori dell’attenzione e della gratuità: in un mondo che spesso ti chiede di fare tutto per ottenere qualcosa, ritagliarsi spazio nella propria vita per donare del tempo a progetti di sostegno e di supporto è ciò che di più umano esista ed è ciò per cui vale la pena andare controcorrente.
Rossella Casano
"L'attenzione e la gentilezza sono per me il motore che apre il mondo."
Ciao! Sono Rossella, sono nata e vivo nell’isola di Pantelleria e sono da 3 anni pensionata.
Fin da bambina avevo un sogno nel cassetto, andare in Africa. Finalmente nel 2016 il sogno è diventato realtà. Resterà l’esperienza più bella, più forte che tra tutte ha dato vita vera alla mia esistenza.
Ho deciso di occuparmi soprattutto dei bambini per garantire loro un futuro migliore. Devo ammettere che tutto quello che ho potuto fare è anche grazie alle tante persone che hanno creduto nel mio sogno.
Vi sarò infinitamente grata se voi mi aiuterete a continuare questa missione.
L’Africa è il sorriso dei bambini, è musica, profumo e colori!
L’Africa è una voce che ti chiama, ascoltiamola insieme!
Rossella Casano
"L'attenzione e la gentilezza sono per me il motore che apre il mondo."
Ciao! Sono Rossella, sono nata e vivo nell’isola di Pantelleria e sono da 3 anni pensionata.
Fin da bambina avevo un sogno nel cassetto, andare in Africa. Finalmente nel 2016 il sogno è diventato realtà. Resterà l’esperienza più bella, più forte che tra tutte ha dato vita vera alla mia esistenza.
Ho deciso di occuparmi soprattutto dei bambini per garantire loro un futuro migliore. Devo ammettere che tutto quello che ho potuto fare è anche grazie alle tante persone che hanno creduto nel mio sogno.
Vi sarò infinitamente grata se voi mi aiuterete a continuare questa missione.
L’Africa è il sorriso dei bambini, è musica, profumo e colori!
L’Africa è una voce che ti chiama, ascoltiamola insieme!
Antonella Testa
“Alimentare la speranza altrui, dà senso alla propria vita”
Ciao, sono Antonella, una biologa. Lavoro in un Centro di Ricerca di Roma.
Sono sempre stata legata all’Africa in un modo che, al tempo, non capivo e stento a comprendere anche adesso. Per vent’anni l’ho vissuta da lontano, collaborando con vari enti benefici e adottando a distanza. Un giorno ho deciso di andare a toccare con mano il dolore che mi raccontavano e, allo stesso tempo, l’incredibile vitalità di quella terra, prendere in braccio i suoi figli e tuffarmi nei loro occhi. Per quanto uno possa prepararsi, l’immaginazione non arriverà mai a sapere ciò che si prova a percorrere la terra africana.
La mia sensazione immediata è stata quella di un ritorno a casa nonostante quel posto non assomigliasse affatto a casa mia, quella in cui vivevo e in cui rientravo tutti i giorni. Ma una volta lì, sopra quella terra rossa, mi sono sentita calamitata. Una forza centripeta mi risucchiava e mi teneva ferma, stabile, pur in mezzo a un turbinio di emozioni. La sensazione di impotenza che ti coglie mentre cerchi di dare una mano è indescrivibile.
Quando sei lì vorresti essere non una, ma cento, mille, milioni di te. Ti vorresti moltiplicare miliardi di volte, per stare, aiutare, dare qualcosa in più a chi non ha quasi niente. Sei una goccia d’aiuto e vorresti invece essere un mare o anche solo una pozzanghera.
Ma, nonostante questa tremenda consapevolezza, una volta che vai in Africa sai che non potrai tornare più indietro. Non puoi chiuderti gli occhi e far finta di non aver visto niente. Anche se goccia, devi bagnare. Andare in Africa mi ha dato molto più di quanto io abbia dato a lei, ma continuerò a tentare di restituire.
Ho studiato una vita come biologa, ma solo partendo, ho compreso davvero la certezza che è da lì che proveniamo, tutti. È quella, la nostra primissima culla. Tutti noi apparteniamo all’Africa e quelli che ci vivono sono i nostri fratelli e sorelle. Non possiamo lasciarli soli.
Antonella Testa
“Alimentare la speranza altrui, dà senso alla propria vita”
Ciao, sono Antonella, una biologa. Lavoro in un Centro di Ricerca di Roma.
Sono sempre stata legata all’Africa in un modo che, al tempo, non capivo e stento a comprendere anche adesso. Per vent’anni l’ho vissuta da lontano, collaborando con vari enti benefici e adottando a distanza. Un giorno ho deciso di andare a toccare con mano il dolore che mi raccontavano e, allo stesso tempo, l’incredibile vitalità di quella terra, prendere in braccio i suoi figli e tuffarmi nei loro occhi. Per quanto uno possa prepararsi, l’immaginazione non arriverà mai a sapere ciò che si prova a percorrere la terra africana.
La mia sensazione immediata è stata quella di un ritorno a casa nonostante quel posto non assomigliasse affatto a casa mia, quella in cui vivevo e in cui rientravo tutti i giorni. Ma una volta lì, sopra quella terra rossa, mi sono sentita calamitata. Una forza centripeta mi risucchiava e mi teneva ferma, stabile, pur in mezzo a un turbinio di emozioni. La sensazione di impotenza che ti coglie mentre cerchi di dare una mano è indescrivibile.
Quando sei lì vorresti essere non una, ma cento, mille, milioni di te. Ti vorresti moltiplicare miliardi di volte, per stare, aiutare, dare qualcosa in più a chi non ha quasi niente. Sei una goccia d’aiuto e vorresti invece essere un mare o anche solo una pozzanghera.
Ma, nonostante questa tremenda consapevolezza, una volta che vai in Africa sai che non potrai tornare più indietro. Non puoi chiuderti gli occhi e far finta di non aver visto niente. Anche se goccia, devi bagnare. Andare in Africa mi ha dato molto più di quanto io abbia dato a lei, ma continuerò a tentare di restituire.
Ho studiato una vita come biologa, ma solo partendo, ho compreso davvero la certezza che è da lì che proveniamo, tutti. È quella, la nostra primissima culla. Tutti noi apparteniamo all’Africa e quelli che ci vivono sono i nostri fratelli e sorelle. Non possiamo lasciarli soli.
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Vuoi venire in Benin? Siamo sempre alla ricerca di volontari e collaboratori per poter mantenere, sviluppare ed aumentare i nostri progetti.